18. apr, 2022

41° post - Come muore un'europea - Una comune patria europea è da realizzare avendo un pantheon di padri e madri, per esempio, Anna Stepanovna Politkovskaja

La politica di Putin verso la stampa è semplice.
Usa due strumenti:

1) giubbotto antiproiettile
2) mitraglia, cannone, veleni e altri strumenti d'offesa

I giubbotti antiproiettile sono per i giornalisti amici, cioè quelli “incorporati” all’interno delle truppe russe di invasione.

Mitraglia, cannone, veleni e altri strumenti d'offesa sono per tutti gli altri.

Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca, mentre stava rincasando, Anna Stepanovna Politkovskaja, giornalista russa nota principalmente per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto.
Politkovskaja fu ritrovata morta nell'ascensore del suo palazzo a Mosca. La polizia rinvenne accanto al cadavere una pistola Makarov con quattro bossoli ed uno dei proiettili sparati che l'aveva colpita alla testa. Si seguì quindi la pista di un omicidio premeditato operato da un killer a contratto. Sebbene non siano stati individuati i responsabili molti, tra cui l'ex spia russa avvelenata da Putin a Londra, Aleksandr Val'terovič Litvinenko, hanno individuato come mandante proprio il Presidente Putin.

Il giorno successivo la polizia russa sequestrò il suo computer e tutto il materiale dell'inchiesta che la giornalista stava compiendo. Il 9 ottobre, l'editore della Novaja Gazeta Dmitrij Muratov affermò che Politkovskaja stesse per pubblicare, proprio il giorno in cui fu uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro del governo ceceno filo-russo, Ramzan Kadyrov. Muratov aggiunse che mancavano anche due fotografie ma gli appunti non ancora sequestrati furono pubblicati il 9 ottobre stesso sul giornale.

I funerali si svolsero il 10 ottobre presso il cimitero Troekurovskij di Mosca. Più di mille persone, fra cui anche colleghi e semplici ammiratori della giornalista, parteciparono alla cerimonia funebre. La sua lapide, rappresentata da un giornale crivellato dai proiettili, è il segno del suo grande impegno per la scoperta della verità, per una Russia libera, democratica e quindi in queste condizioni nuove, federata negli Stati Uniti d'Europa. Tra i partecipanti alle esequie ci fu anche il leader politico radicale Marco Pannella, amico personale di Politkovskaja. Nessun rappresentante del governo russo o di quelli europei dei partiti nazionalisti alleati di quello di Putin, Nuova Russia, vi partecipò.